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Ghosting e relazioni affettive: quando sparire diventa una forma di violenza

  • avvdanielatorrisi
  • 8 giu
  • Tempo di lettura: 4 min

Esiste un dolore silenzioso, spesso taciuto, ma tristemente comune: quello di chi viene abbandonato all’improvviso, senza spiegazioni, senza parole, senza nemmeno il rispetto di un confronto. È il dolore del ghosting, termine anglosassone che descrive l’atto di sparire da una relazione affettiva come un fantasma.

Al di là della moda linguistica, il ghosting può assumere contorni ben più gravi. In alcuni contesti, diventa una forma di abbandono emotivo che sfiora — o integra — vere e proprie condotte di violenza psicologica.

Nel mio lavoro come avvocato, ascolto spesso storie che iniziano così: “Un giorno ha smesso di rispondere, è scomparso, non ha più cercato nostro figlio”. In questi casi, il diritto non resta indifferente: può offrire strumenti concreti di tutela, in particolare quando sono coinvolti minori o quando la relazione ha forti implicazioni affettive, economiche o familiari.


Fotografia concettuale che raffigura una figura umana dissolta, in uno spazio desolato, evocando il senso di abbandono e invisibilità emotiva tipico del ghosting.

Ghosting: oltre il disinteresse, un gesto che ferisce


Il ghosting consiste nell’interruzione brusca e immotivata di ogni comunicazione con una persona con cui si intratteneva una relazione significativa. Si evita il confronto, si abbandona il dialogo, si sceglie il silenzio come via di fuga.

Un gesto che nega all’altro la possibilità di comprendere, elaborare, concludere. E che può avere conseguenze devastanti, soprattutto quando si verifica all’interno di relazioni stabili, convivenze, rapporti genitoriali o familiari. In questi casi, l’assenza comunicativa può rilevare giuridicamente, specie quando integra violazioni di obblighi legali o produce danni emotivi o materiali.


Quando il ghosting assume rilievo giuridico


1. Ghosting tra genitori: la scomparsa dall’universo del figlio


Uno dei casi più delicati è quello del genitore che, dopo la separazione, svanisce: non risponde, non esercita il diritto di visita, non partecipa alle decisioni, non versa il mantenimento.

Questo comportamento può configurare inadempimento agli obblighi genitoriali sanciti dagli articoli 316-bis e 337-ter e seguenti del Codice Civile. Le azioni possibili includono:

• Richiesta di modifica delle condizioni di affidamento, con affidamento esclusivo o prevalente al genitore presente;

• Limitazione o decadenza della responsabilità genitoriale ai sensi dell’art. 337-quater c.c., in presenza di un pregiudizio per il minore;

• Avvio di procedure esecutive per il recupero del mantenimento (pignoramenti, richiesta di pagamento diretto al datore di lavoro);

• Segnalazione al Tribunale per i minorenni, in caso di abbandono affettivo, emotivo o materiale.

Lo conferma anche la Corte di Cassazione: l’assenza sistematica di un genitore può configurare un “comportamento gravemente pregiudizievole per l’equilibrio psico-emotivo del minore” (Cass. civ., sez. I, 19 luglio 2018, n. 19278).


2. Ghosting in relazioni di convivenza o affettive non coniugali


Quando il partner scompare dopo anni di relazione — magari lasciando debiti, spese condivise o figli piccoli — le ricadute giuridiche possono essere rilevanti.

Tra gli strumenti di tutela previsti:

• Azioni patrimoniali, come la ripetizione dell’indebito (art. 2033 c.c.) o azioni di regresso tra conviventi;

• Nei casi più gravi, azioni risarcitorie ex art. 2043 c.c. per danno non patrimoniale, in presenza di condizioni di vulnerabilità (dipendenza economica, isolamento, squilibrio di potere).

Alcuni Tribunali hanno riconosciuto il diritto al risarcimento in casi di abbandono all’interno di relazioni connotate da squilibri affettivi o da affidamento emotivo significativo da parte della vittima (Trib. Roma, sent. n. 17382/2019). Tuttavia, non ogni dolore ha rilievo giuridico: è necessario un danno concreto e documentabile.

Quando il ghosting si trasforma in violenza relazionale


In alcune situazioni, il ghosting non è un episodio isolato ma parte di una dinamica relazionale tossica. Se si alterna a ricomparse improvvise, tentativi di controllo, isolamento sociale o manipolazione affettiva, si può parlare di:

• Maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.), se il comportamento si inserisce in un contesto domestico o familiare;

Stalking (art. 612-bis c.p.), se la scomparsa e ricomparsa producono stati di ansia, paura o limitazioni della libertà personale della vittima.


L’omissione di comunicazioni fondamentali — come decisioni scolastiche, spese straordinarie per i figli o emergenze sanitarie — può costituire una condotta civilmente illecita, oltre che moralmente irresponsabile.

Dalla sofferenza alla tutela: cosa si può fare


Chi subisce ghosting si ritrova spesso disorientato, frustrato, vulnerabile. Ma non è solo. Il diritto può offrire strumenti per reagire e ricostruire:

• Consulenza legale mirata, per valutare la rilevanza giuridica della situazione e le eventuali azioni attivabili;

• Intervento dell’autorità giudiziaria civile o minorile, nei casi che coinvolgano minori o problematiche patrimoniali;

• Supporto integrato legale e psicologico, essenziale nei contesti di dipendenza affettiva, manipolazione o violenza psicologica.


Ogni caso merita ascolto e attenzione. Rivolgersi a un legale non significa dichiarare guerra, ma riappropriarsi della propria libertà decisionale e del proprio spazio di autodeterminazione.

Conclusione: il diritto può dare voce a chi è stato lasciato nel silenzio


Il ghosting non è sempre e solo una fuga vigliacca o una cattiva abitudine affettiva. In taluni contesti, può costituire una forma subdola ma incisiva di violenza psicologica, con ripercussioni gravi sul benessere emotivo, sulla genitorialità e sull’equilibrio economico.

Se ti sei sentito abbandonato, ignorato, ridotto al silenzio — e se questo ha inciso sulla tua vita, sui tuoi figli, sulla tua salute mentale — sappi che esistono strumenti per essere ascoltati, tutelati e per riconquistare la tua voce.

Domande frequenti (FAQ)


Il ghosting è un reato?

Non necessariamente. Di per sé, il ghosting non è un reato. Tuttavia, può costituire reato o illecito civile se inserito in dinamiche più ampie di violenza, abbandono o maltrattamento.


Posso denunciare il mio ex che è scomparso e non si occupa più di nostro figlio?

Sì. In alcuni casi è possibile attivare il Tribunale per i minorenni, chiedere la modifica dell’affidamento o richiedere limitazioni alla responsabilità genitoriale.


Ho diritto a un risarcimento se il mio ex convivente è scomparso lasciandomi in difficoltà?

Dipende. Se hai subito un danno concreto, documentabile, e ti trovavi in una situazione di vulnerabilità, è possibile valutare un’azione per danno non patrimoniale ex art. 2043 c.c.

Nota di aggiornamento

Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate alla data di pubblicazione. Norme e interpretazioni giurisprudenziali possono subire modifiche. Per una valutazione puntuale e attuale della propria situazione, è consigliabile rivolgersi a un professionista.

 
 
 

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